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In un'epoca in cui lo champagne è un prodotto associato al lusso, è difficile immaginare che alla fine del XIX secolo l'enologo fosse un povero enologo. A quel tempo si trattava solo di un produttore di uva, ed era il commerciante ad occuparsi della produzione e della vendita del vino. La fissazione del prezzo è quindi negoziabile.
Dopo diversi anni di fermento, prese piede l'idea di una cooperazione, per permettere ai viticoltori di sostenere la trasformazione della loro produzione fino alla commercializzazione. Questo progetto poté concretizzarsi solo dopo la Prima Guerra Mondiale e nel 1920 vennero create le prime Cantine Cooperative. Si svilupparono fino agli anni '60, riequilibrando così il peso tra commercio e vigneto.
Oggi sono ben 135 le Cantine Cooperative che sostengono i viticoltori dello Champagne.